EDILIZIA E URBANISTICA

Definizione tecnico-legale della "finestra"

Il primo passo da compiere è fornire una definizione univoca di "finestra", cosa non sempre agevole come potrebbe apparire a prima vista. In linea di principio, di fatto, la finestra è un'apertura - solitamente di forma rettangolare ed in alcuni casi quadrata o circolare, praticata in una parete verticale della muratura ovvero sul solaio che separa l'ultimo piano abitabile dal tetto sovrastante – atta a consentire l'ingresso della luce solare e/o lo scambio dell'aria. Bene ma…. abbiamo una definizione tecnico-legale della finestra?

La tutela delle facciate e il decoro architettonico

Abbiamo la fortuna di vivere nel Bel Paese, tutti invidiano i nostri centri storici le cui origini, spesso, risalgono al medioevo ma… questo crea inevitabilmente degli ostacoli quando si tratta di eseguire dei lavori. Si passa dalle norme più stringenti, legate all'ottenimento dell'autorizzazione da parte della Soprintendenza, al rispetto di regolamenti locali, ma non per questo meno incisivi, si pensi, per esempio, al piano del colore, alle autorizzazioni per l'eliminazione dei graffiti dalle facciate o per l'esposizione di materiale pubblicitario che potrebbe ledere il decoro dei centri storici. In questo caso bisogna abituarsi a fare lo slalom tra una miriade di norme e cavilli burocratici che la semplificazione, sbandierata da tutti i Governi che si sono succeduti alla guida del Paese, non riesce a debellare. Spesso le facciate dei palazzi, anche quelli che, a prima vista, potrebbero sembrare anonimi, sono tutelate e, anche qualora non lo fossero, occorre fare i conti con il decoro architettonico.

I lavori sulle parti comuni in condominio

La materia condominiale è stata disciplinata, per quasi settant'anni (in pratica dal 1942, epoca a cui risale il nostro Codice civile), da un pugno di norme contenute nel codice civile. La situazione è cambiata radicalmente con l'entrata in vigore della legge 220 dell'11 dicembre 2012; si è trattato di una modifica radicale, subito battezzata dagli operatori del settore come "riforma del condominio". Due gli elementi essenziali della riforma che possono interessarci. Il più importante riguarda la disciplina dei lavori sulla proprietà privata (art. 1122 cod. civ.); l'altro concerne l'individuazione dei beni condominiali (art. 1117 cod. civ.) e i lavori sulle parti comuni effettuate da un condòmino.

Il recupero del sottotetto e il rapporto aero-illuminante

Negli ultimi anni è nata quasi la moda di rendere abitabile il sottotetto. Questa operazione non è semplice come potrebbe apparire a prima vista. Scorrendo le definizioni standardizzate troviamo (punto 23) quella di "sottotetto", definito come lo "spazio compreso tra l'intradosso della copertura dell'edificio e l'estradosso del solaio del piano sottostante". Si tratta di spazio, solitamente angusto, utilizzato come camera d'aria, per evitare gli sbalzi termici tra l'esterno e le sottostanti unità abitative. Originariamente il sottotetto era considerato un volume tecnico, privo di funzioni abitative, nel migliore dei casi utilizzato come deposito delle cianfrusaglie o come alloggiamento degli impianti di servizio dell'intero fabbricato (si pensi alle vasche di accumulo dell'acqua). La fame di case e l'inventiva di architetti illuminati hanno trasformato questi ambienti in mansarde abitabili particolarmente appezzate nel mercato immobiliare. Le norme che cercano di incentivare il risparmio di suolo, la disciplina regionale sul piano casa, le norme sulla riqualificazione delle aree urbane degradate e gli incentivi fiscali hanno fatto il resto spingendo sul piede dell'acceleratore.

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