Prima di passare all'esposizione dettagliata della disciplina relativa all'arbitrato e alle altre tecniche di soluzione stragiudiziale delle liti e all'esame delle particolarità che le caratterizzano nel settore dei contenziosi immobiliari, sembra opportuno approfondire un aspetto particolare: quello del ruolo specifico del professionista nei procedimenti che hanno per oggetto la soluzione di queste controversie.

Con una recente pronuncia in tema di regolamentazione dell'uso della cosa comune ai sensi dell'art. 1102 cod. civ., il Supremo Collegio, premesso che la previsione, ad opera dell'art. 1105, comma 4, cod. civ., del ricorso, da parte di ciascun partecipante, all'Autorità giudiziaria per adottare gli opportuni provvedimenti in sede di volontaria giurisdizione (inclusi gli atti di conservazione), preclude al singolo partecipante alla comunione di rivolgersi al giudice, in sede contenziosa, per ottenere provvedimenti di gestione della res, ai fini della sua amministrazione nei rapporti interni tra i comunisti, ha puntualizzato che non è consentito rivolgersi al magistrato per ottenere determinazioni finalizzate al "migliore godimento" delle cose comuni, oppure l'imposizione di un regolamento contenente norme circa l'uso delle stesse, spettando unicamente al gruppo l'espressione della volontà associativa di autorganizzazione contenente i futuri criteri di comportamento vincolanti per i partecipanti alla comunione medesima.

Se l'assemblea di condominio si può autoconvocare nel caso in cui non vi provveda l'amministratore è, tuttavia, del tutto improbabile che nella riunione, che si svolge senza la sua partecipazione, possano essere assunte decisioni importanti. Questa situazione si può riprodurre anche nell'ipotesi in cui l'amministratore, per qualsivoglia motivo, non possa presenziare all'adunanza. Tale assenza può invalidare la riunione?

Il contratto di locazione di natura abitativa è disciplinato da sempre da norme speciali finalizzate anche alla tutela del diritto all'abitazione dell'inquilino. In tale contesto deve essere letto l'art. 55 della legge 392/1978 che consente al conduttore di immobile destinato ad abitazione, in ritardo con i pagamenti, di chiedere il cosiddetto "termine di grazia" per la sanatoria della morosità.

La questione, ormai cronica, relativa al blocco degli sfratti in epoca Covid 19 s'atteggia ad una vera e propria "querelle" destinata a combattersi su due fronti: quello dei piccoli proprietari immobiliari, che vedono nel canone di locazione dell'appartamento acquistato a prezzo di enormi sacrifici la sola rendita capace di fare la differenza tra un futuro incerto ed una serena vecchiaia, e quello degli inquilini che, probabilmente, sono coloro i quali, maggiormente, hanno risentito delle conseguenze economiche negative determinate dalla pandemia in atto. Partendo dalla ricostruzione del quadro normativo di riferimento e dall'analisi della Relazione dell'Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, ci soffermiamo ad analizzare le pronunce dei Giudici di merito che, chiamati a valutare l'incidenza sulla morosità dei locatari dell'effetto pandemico, hanno evidenziato due orientamenti profondamente differenti e, per certi versi, inconciliabili.

Il professionista abilitato al rilascio del visto di conformità può apporre tale visto anche sulla sua comunicazione di cessione del credito corrispondente alla detrazione del 110%.

Con risposta n. 43 del 18 gennaio 2021, l'Agenzia delle entrate si esprime in maniera negativa non ammettendo nel novero degli interventi trainati e quindi non ammettendo al superbonus del 110%, quelli conformi all'art. 1, comma 344, legge 296/2006. Ferma rimane la possibilità per contribuente di accedere alla detrazione ordinaria del 65% e ferme rimangono le alternative di cessione della detrazione o di richiesta dello sconto in fattura ex art. 121 del D.L. 34/2020.

La misura del tasso legale degli interessi è scesa dallo 0,05% allo 0,01% in ragione d'anno, a decorrere dal 1° gennaio 2021. Per effetto di tale diminuzione lo stesso ministero dell'Economia e delle Finanze ha adeguato i coefficienti per la determinazione del valore fiscale di rendite, pensioni, nonché dei diritti reali di uso, usufrutto ed abitazione.

Nel precedente contributo (vedi CI 1106/2021, pag. 187) abbiano iniziato a parlare della relazione peritale del consulente tecnico, introducendo quello che rappresenta lo standard italiano ossia il “ Codice della relazione peritale nel processo civile di Cognizione ” definito nel 2012 dal Consiglio Nazionale Forense e dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati. Entriamo ora nel dettaglio dell’argomento.

Continua lo stanziamento di risorse importanti da parte della Regione Lombardia, questa volta di ben € 10 milioni, per la rimozione di manufatti contenenti amianto da edifici pubblici.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con la nota n. 523 del 13 gennaio 2021, chiarisce gli obblighi di pubblicità per le procedure negoziate ai sensi del decreto Semplificazioni" (D.L. 76/2020).

Conversazione del Consulente immobiliare con Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente